
Ci siamo, da oggi fino a non so quando il nuovo disco dei Canadians, “The fall of 1960” è in streaming qui su bazinga come su altri 50 e più blog/tumblr/etc (lo trovate qui a destra, se leggete da feed magari fate un salto).
Chi sono i Canadians? per farla breve, sono quello che la musica italiana dovrebbe essere. “MTV Best new act 2007”, “SPIN Artist of the day” e vincitori dell’Heineken Jammin’ Contest 2006, primo gruppo italiano recensito da NME e visto che ricorre in questi giorni, performer al SXSW 2008. Vi basta? dovrebbe.
Come per “A Sky with no Stars” i Canadians ci scombussolano (ma per puro caso, eh) le stagioni, rilasciando in primavera un disco dal titolo autunnale.
Ho letteralmente consumato il loro primo album a forza di ascoltarlo, di questo avevo già sentito qualcosa e sono contento di sentire che anche il resto dell’album è allo stesso livello. Al momento mi sento di consigliare, su tutti, “A Great Day“, “Leave No Trace“, “Yes Man” e “The richest Dumbass in the World“. Mi ha fatto cominciare alla grande la giornata e la settimana, spero possa farlo anche per voi.
Se poi il disco vi piace, beh, basta aspettare il 9 aprile per trovarlo nei (migliori) negozi di dischi, io non me lo perderò di sicuro.
update: Dopo svariati ascolti ho votato come miglior pezzo “Rain Turns Into Hail (And Then The Sun)” quindi aggiungetela ai consigli. Contiene anche un riferimento all’immenso Burt Bacharach. (Poi, vabè, c’è un anche una leggenda metropolitana che vuole che il testo non dica “please come back” ma “this scumbag”).